lunedì 10 ottobre 2011

Un incivolo senza importanza 2

Il cielo era limpido, si poteva vedere il mare dalle montagne, all'emozione del volo si univa quella per gli eventi cittadini, sembrava quasi di sentir scorrere nelle vene quell'adrenalina che ti toglie la paura, quel brivido di felicità mista a lucida incoscienza che parte dal coccige, attraversa la spina dorsale e si spande per tutto il corpo. È una sensazione che fa sentire vivi, che smuove le profondità più recondite dell'istinto di conservazione, sembra quasi di poter ascoltare tutte le cellule e le particelle più piccole di corpo e mente, tensione assoluta niente stress, distillato di pura lucidità. Loris aveva attraversato cieli di guerra, conosceva quella sensazione e non gli piaceva, sapeva che era davvero difficile scrollarsi di dosso la voglia di sentire l'elettrica spirale di vita e sapeva anche che la senti più forte quando sei vicino alla morte. A Loris non piaceva la morte, gli piaceva vivere, gli piaceva tornare a casa e abbracciare le sue cucciolotte, gli piaceva la quotidiana felicità dell'amore, immaginare forme, animali fiabeschi e storie fantastiche guardando le nuvole del cielo in tempo di pace. Per quanto la guerra fredda potesse essere considerata tempo di pace.

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