domenica 9 ottobre 2011

Un incivolo senza importanza 1

La giornata si preannunciava calda, Roma si stava risvegliando in un meraviglioso sogno di corpi e movimenti dopo tante fatiche dell'ultimo minuto per presentare la città eterna in tutto il suo splendore, il sole, nato rosso in quella mattina di fine agosto, sembrava volesse intiepidire il gelido clima della Guerra Fredda illuminando i colori della capitale. Nel nuovo quartiere olimpico si ascoltavano lingue che neanche al Vaticano quando arrivavano i pellegrini sparsi per il mondo s'erano udite, elegantissimi ragazzi di periferia si rincorrevano su vespe e lambrette per vedere gli atleti, era un'estate speciale, si respirava quella incosciente felicità da nuovo benessere economico, gli orrori della seconda guerra mondiale ormai lontani e il buio degli anni di piombo fuori dalle previsioni, i Beatles si erano esibiti per la prima volta una settimana prima ad Amburgo ma nessuno sapeva o poteva immaginare che cosa sarebbero diventati. Il cosmo e la luna non erano ancora stati attraversati dagli astronauti e le stanze dei bottoni di Washington e Mosca non collegate dal telefono rosso, tra Berlino Est e Berlino Ovest si poteva attraversare la strada e l'Europa Unita sembrava una bella utopia. Alle dieci di quella mattina le macchine fotografiche erano puntate sui giochi olimpici, cercando di cogliere qualunque movimento muscolare e diplomatico mentre Loris Barbisan, “ottimo pilota” si legge nelle note di servizio, l'esperto Elio Pizzarri, Alfio Lorenzi e Luciano Locatelli salgono sul Beechcraft C-45 MM 61684 Icaro 46 per un volo di prova effettuato dopo le revisioni routinarie del velivolo.
©2009.2020

Nessun commento:

Posta un commento